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Approfondimento

Bolle sospese al birrificio

Leeds 1767 – Joseph Priestley ha trentaquattro anni, è un ministro protestante un po' alternativo. È molto attivo nell'educazione e ai parrocchiani insegna la grammatica e soprattutto le scienze (comprando anche strumenti scientifici).

Ora è tornato a Leeds, dove era cresciuto da ragazzo (e dove si era anche ammalato gravemente, e per la malattia era diventato balbuziente). Passa molto tempo al birrificio vicino alla parrocchia. Ma non per bere birra! Per fare esperimenti scientifici!

E questi esperimenti erano sull'aria che fa le bollicine e la schiuma nella birra, l'anidride carbonica CO2 (oggi chiamata biossido di carbonio e al tempo di Priestley aria fissa). Ci sono infatti diversi gas, diversi generi di aria.
Priestley avrebbe poi inventato l'acqua frizzante, le bibite gassate, aggiungendovi la CO2!
Così racconta in lunghe frasi attorcigliate nei suoi Esperimenti e Osservazioni su Diversi Generi di Aria.

Fu perché vivevo nelle vicinanze di un birrificio pubblico che cominciai a fare esperimenti sull'aria fissa, di cui c'è sempre presente un volume consistente, e prodotto prontamente, sulla superficie del liquore fermentante [la birra], generalmente spesso circa 25-30 centimetri, nel quale ogni genere di sostanza può venire comodamente inserita; e sebbene, in queste circostanze, l'aria fissa deve continuamente mescolarsi con l'aria comune, e pertanto non è perfettamente pura, tuttavia ce n'è una costante produzione dal liquore fermentante, ed è abbastanza pura per molti esperimenti.

Chi non conoscesse le proprietà di questo genere di aria, sarà piacevolmente divertito dallo spegnimento di candele o pezzettini di legno dentro di essa, mentre giace sulla superficie del liquido fermentante; e il fumo prontamente si unisce a quest'aria, e poco ne sfugge all'aria aperta che incombe sopra di essa. È interessante che la superficie superiore del fumo, che galleggia a mezz'aria, è liscia, e ben definita; e mentre la superficie inferiore è mossa, con parti attaccate in basso dentro lo strato di aria fissa, a volta in forma di palle, connesse allo strato superiore da fili sottili, come sospese... agitando quest'aria, la superficie si muove in forma di onde, ed è molto bello da vedere... la parte rossa di un pezzo di legno ardente, subito si spegne in quest'aria...


All'Opera!

Ci serve: una bacinella profonda almeno 30-40 centimetri, una bottiglia d'aceto (di quello scarso, per pulire), circa 100g di bicarbonato. E poi, una candela, pezzetti di legno, bicchieri, e soprattutto bolle di sapone.

Il lago di CO2

Facciamo un laghetto di CO2 nella bacinella. Versiamo mezzo litro d'aceto sul fondo. Poi spargiamo  50 g di bicarbonato (o 1 litro d'aceto, 100 g di bicarbonato, faremo il doppio di CO2). Si forma della schiuma, e uno strato invisibile di CO2.

Esperimenti e Osservazioni

1. abbassare una candela nel laghetto di CO2 nella bacinella (si spegne da sola!)
2. abbassare un legnetto acceso nella CO2 (si spegne)
3. lasciar cadere bolle di sapone nella bacinella (galleggiano a mezz'aria, sospese sopra la CO2!)

 

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Articolo pubblicato nella rubrica “Spazzascienza” del mensile Piccolo Missionario nel febbraio 2014.   Si tratta di una rubrica in cui ricostruiamo esperimenti e apparecchi dalla storia della scienza con materiali di recupero, salvati dalla spazzatura (da qui il titolo spazzascienza).
Per maggiori informazioni su questo argomento si veda “Priestley e la respirazione".


 

 

 

 

 

 

 

 

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