Allestimento aule di scienze
Anche per progettare un'aula di laboratorio scolastico di scienze uno sguardo alla storia, seppur schematico, è necessario. Ci sono due filoni principali che concorrono a definire l’insegnamento in un laboratorio di scienze.
- Gli “esperimenti dimostrativi” o “dimostrazioni scientifiche” dove il docente esegue uno o più esperimenti, che la classe o il pubblico vede, e su di essi imposta la lezione o la discussione. Questo filone risale ai teatri anatomici e ai gabinetti di fisica del seicento e settecento. Da esso discendono le caratteristiche aule a gradinata, concepite in modo che tutti gli studenti possano vedere bene ciò che avviene sulla cattedra.
- Il “laboratorio scolastico” dove gli alunni, personalmente o in piccoli gruppi, eseguono gli esperimenti o le osservazioni, esercitandosi e facendo pratica sotto la supervisione del docente. Questo filone risale alla tradizione dell’apprendistato e all’emergere di discipline, come la chimica analitica, in cui osservare soltanto non era più sufficiente. Dalle aule di “pratica chimica” discendono i “laboratori” dove gli studenti fanno esperimenti.
Questi due filoni hanno sempre caratterizzato anche l’insegnamento delle scienze nella scuola di base. Nella scuola di base l’insegnamento delle scienze ha dovuto comporsi con il bisogno di potenziare la capacità di lettura dei fanciulli, con la necessità di un impiego ridotto della matematica, e con una certa preoccupazione nell’affidare strumentazioni delicate e costose a ragazzi come dire, non sempre in pieno autocontrollo. La soluzione classica (funzionante) è l’impiego di materiali di uso comune.
Reinventore abbraccia questa tradizione che permette di trasformare a basso costo gli spazi della scuola affinché vi si possano svolgere al meglio entrambi i tipi di attività.